Mangiar formaggi senza preoccuparsi della propria salute (parte 2 di 2) |
di Arianna Rossoni, dottoressa dietista
I dati scientifici oggi a nostra disposizione arrivano a documentarci anche le differenze tra il latte e i formaggi prodotti da animali al pascolo e i loro omologhi ottenuti da allevamenti intensivi; per quanto fortemente migliori i primi, essi non devono indurci verso un loro consumo smodato. Sarà importante quindi acquisire e fare propri i contenuti di quegli studi, al fine di divulgarli al maggior numero di persone possibile, dal momento in cui un'alimentazione andrà a fornire o i mattoni che costruiscono - o gli elementi che ledono - la nostra salute. Proprio come il buon vino, che in piccole quantità (e da produzioni che facciano poco o nulla ricorso alla chimica) può proteggere la salute cardiocircolatoria, anche il buon formaggio diventerebbe quindi un alimento da degustare più che da mangiare: piccole quantità che fanno bene al palato, alla mente e - a quanto pare - anche alla nostra salute. "Mangiar formaggi senza preoccuparsi della propria salute": la prima parte del presente articolo è stata pubblicata in questa rubrica giovedì 5 febbraio 2015 (clicca qui per leggerla) Vai alla scheda dell'autrice: Arianna Rossoni 12 febbraio 2015 ___
(3) Grafici da "Alimentazione animale e qualità dei grassi del formaggio" di V. Fedele, S. Claps, L.Sepe, M.A. Di Napoli - Cra Zoe - Bella (PZ) Per leggere il testo integrale, clicca qui (file pdf 111kb)
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